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News, Sessuologia

PORNO AL FEMMINILE studio del fenomeno sociale

Pubblicato da author-avatar dott. Stefano Caruson
On 1 Agosto 2022
Commenti disabilitati su PORNO AL FEMMINILE studio del fenomeno sociale

Dott. Stefano Caruson, Dott.ssa Alessandra Chiurazzi

Pornografia: dal greco antico πόρνη (pòrne) che significa prostituta, e a γραφή, ( graphè) che vuol dire scritto.
Erotismo: dal latino tardo eroticus, a sua volta da ἔ ρος, “amore“
La distinzione difficilmente è così netta. La “pornografia“ è spesso associata alla trasgressione e all’osceno. La pornografia viene considerata una forma hard, e l’erotismo soft. Ma è difficile individuare il punto in cui risiede il confine, dal momento in cui la percezione è individuale e legata al contesto:
“Da parte mia non faccio molta differenza tra erotismo e pornografia. La vera differenza sta nei limiti del buon gusto. Forse la pornografia può essere definita come l’aspetto industriale dell’erotismo”. (Milo Manara)

PORNOGRAFIA, SINONIMO (DI) MASCHILE
  • Il corollario al mito pornografico della donna eternamente disponibile è il mito dell’uomo perennemente pronto (Brod 1990).
  • La pornografia è fatta dagli uomini, per gli uomini e parla degli uomini: di quelle che sono le loro fantasie e la loro sessualità: una sessualità onnipresente, enorme, sempre pronta, costantemente eretta.
  • La sessualità maschile è una sessualità deprivata, distaccata e fallocentrica, una sessualità che privilegia il punteggio anziché la cura, che privilegia una forma di sessualità priva di sensualità, e che legittima il correre rischi, privilegia il sesso anonimo, inneggia alla promiscuità a discapito dell’intimità emotiva. (Kimmel, 1990)
SUL VERSANTE FEMMINILE
L’oggettivazione dell’immagine del corpo femminile e la strumentalizzazione di esso, o peggio di parte di esso, porta a valutare l’oggetto – corpo come attraente, ma pur sempre un “oggetto”, distaccato dalla persona e da quelle che sono le sue caratteristiche individuali. (Volpato 2011). In questo modo ciò che è desiderato è qualcosa di distorto, che non rispecchia il reale, il quale viene sistematicamente allontanato.
CATEGORIE IN CUI SI DIVIDE IL PENSIERO FEMMINISTA CIRCA LA PORNOGRAFIA
  • I. Posizione accademica: la pornografia è espressione della cultura maschile attraverso la quale le donne vengono sfruttate.
  • II. Posizione liberale: rispetto per il libero pensiero e parola, quindi il diritto alla pornografia.
  • III. Posizione a favore della pornografia: nasce dalle femministe che si autodefiniscono “pro – sex” e che sostengono che l’utilizzo di materiale pornografico possa avere benefici sulle donne.
Negli ultimi anni, sembra siano sempre più le donne che accettano l’utilizzo materiale pornografico, e che riconoscono gli effetti positivisulla propria vita (Carroll et. Al, 2008; Hald, 2008). Pornhub: nel 2014, il 23% del traffico internet mondiale afferente al sito, sia stato effettuato ad opera del pubblico femminile. La categoria “For women” risulta al quarto posto per le donne tra quelle ricercate. Daily Infographic, rivela come tra coloro che fanno uso di pornografia, 1 utente su 3 è donna.

PORNO AL FEMMINILE

“Il porno positivo e femminista (…) tiene conto che ci sono delle donne tra gli spettatori, e rappresenta il sesso come
qualcosa che possa procurare piacere a chiunque sia coinvolto. (…) Un porno positivo, si avvale di diversi tipi di corpo, razze e fluidità di genere, permettendo agli spettatori di trovare qualcosa che rispecchi le personali preferenze e ideali.” Center for Sexual Pleasure and Health, Rhode Island-Stati Uniti.
Caratteristiche:
  • presenza di una storia,
  • presenza dell’aspetto sentimentale/emotivo,
  • sceneggiatura (luci, set, fotografia) e interpreti meno fittizi e più vicini al mondo reale includendo anche le bellezze “atipiche”,
  • meno primi piani degli organi genitali durante il coito più attenzione ai preliminari e al rapporto nel suo insieme,
  • più risalto alla soddisfazione femminile.
Ecco una serie di film pensati come porno al femminile.
  • Svezia: Dirty Diaries (2009), 12 corti pornografici girati da altrettante registe e diretti da Mia Engberg. I corti hanno ricevuto un finanziamento di 500 mila corone (50 mila euro) dallo Svenska Filminstituten.
  • Barcellona: Erika Lust, autrice del libro “Let’s Make a Porno: Guida Pratica per Filmare il Sesso”, vincitrice di premi con quattro film erotici.
  • Francia: Canal + ha chiesto ad un gruppo di attrici di realizzare i corti soft porno della serie X-Femmes.
  • Danimarca: Lars Von Trier produce già dagli anni ’90 porno di donne per le donne.
  • America: Annie Sprinkle “Sluts and Goddesses: How to Be a Sex Goddess” del 1998, spiega alle donne esercizi per diventare consapevoli del loro corpo.

Ultimamente stanno nascendo alcuni timidi tentativi di abbracciare una pornografia “alternativa”. Le ragazze del porno. La proposta del progetto viene definita dalle registe politica prima che estetica; la missione è educativa e punta ad ampliare il punto di vista sulla sessualità e a liberarlo da canoni estetici imposti, esplorando le molteplici forme che può avere il desiderio.

FEMINIST PORN AWARD

A Toronto, il sexy shop Good for her, promuove annualmente dal 2006 i Feminist Porn Awards, premiando i film che mettono in risalto:
  • la presenza di un genuino piacere femminile,
  • la presenza femminile nella creazione del film,
  • l’espansione del range dell’espressione sessuale femminile.
  • la qualità: montaggio, inquadrature, luci e suoni, l’attenzione ai dettagli.
  • l’inclusività: esplorare le sessualità al margine o ignorate dal porno mainstream.
  • Accettate perversioni, materiale BDSM e rapporti che non avvengano in un contesto di fiction. Il sesso consensuale BDSM non è visto come violenza.
  • fattore X: qualcosa di nuovo, innovativo ed eccitante.
“Il sesso può continuare ad essere sporco, ma i valori devono essere puliti.”Erika Lust”

PORNO AL FEMMINILE: LA RICERCA

Obiettivo : esplorare le modalità con cui i giovani studenti usano e si rapportano al materiale pornografico.
Obiettivi specifici
I. la soddisfazione provata nella visione della pornografia mainstream;
II. la percezione della tipologia di utenza alla quale si rivolge;
III. il gradimento di una “pornografia al femminile”.
L’ipotesi di ricerca: non si ritiene si possa effettuare una distinzione dei filmati pornografici a seconda del genere di appartenenza, ma che le caratteristiche ascrivibili alla pornografia al femminile, possano essere soddisfacenti per entrambi i generi. La metodologia utilizzata è di tipo quantitativo esplorativo. È stato costruito un questionario ad hoc di 23 item. Le domande sono a risposta multipla, ad eccezione di 2 che prevedono la possibilità di fornire una risposta libera
1° sezione: frequenza, la tipologia di materiale usato, la tipologia dei mezzi, il gradimento;
2° sezione: soddisfazione del materiale pornografico, percezione della tipologia di utenza alla quale si rivolge, percezione di una differenza a seconda del genere;
3° sezione: gradimento della pornografia al femminile attraverso la proposta al campione delle caratteristiche rappresentative, individuate attraverso la ricerca teorica.

LA SCELTA DEL CAMPIONE

La diffusione di Internet, permette alle persone di accedere a materiale pornografico in maniera facile, veloce ed anonima, facilita inoltre, l’esposizione accidentale (Mitchell, Finkelhor, & Wolak, 2003; Flood, 2007). Gli adolescenti risultano una fascia facilitata nella ricerca di materiale pornografico e di informazioni a carattere sessuale (Rideout, 2001; Browne L’ Engle, 2009). È stato scelto un campione di studenti del corso triennale e magistrale della laurea in Psicologia dell’Università Federico II di Napoli. Il totale degli studenti è di 90, 73 femmine e 17 maschi di età compresa tra i 20 e i 32 anni, con un’età media di 23 anni.
È stato chiesto agli studenti di partecipare alla ricerca, all’interno del tempo previsto per le lezioni dei corsi
universitari. Sono stati messi a conoscenza dell’obiettivo della ricerca e sono stati assicurati sull’anonimità delle loro risposte.

RISULTATI

Visione di materiale pornografico:
  • 58% Sì
  • 41% No
  • 1% Nessuna Risposta
Nello specifico, quasi tutto il campione maschile dichiara di aver visto materiale pornografico ad eccezione di un partecipante che non ha fornito alcuna risposta; il campione femminile invece, si divide quasi omogeneamente, con 36 persone che dichiarano di aver visto materiale porno, e 37 che dichiarano di non averne mai visto.

Tipo di materiale utilizzato:

  • Internet
  • Televisione
  • Libri erotici
Il tipo di canale utilizzato per poter usufruire di materiale pornografico, tra le persone che hanno dichiarato di averne visto, risulta essere in grande maggioranza Internet con un 38, 73 %, seguito dalla televisione (7,2 %), e dai libri erotici (3,6 %). L’opzione circa la letteratura erotica, è stata scelta esclusivamente da donne.

Gradimento e soddisfazione del materiale pornografico:

  • 1,1 Molto
  • 24,4 Abbastanza
  • 22,2 Poco
  • 18,8 Per niente
“Per quale motivo il materiale pornografico soddisfa i tuoi desideri e le tue fantasie?”
  • prendo spunto
  • stimola la fantasie e l’immaginario
  • non coinvolge fino al punto da immedesimarmi
  • si preferisce la fantasia e l’immaginazione, strumenti più potenti, che se portati sullo schermo provocano disillusione
  • è pensato per un pubblico maschile, e si riduce tutto agli organi genitali

Tipo di pubblico per cui si crede sia pensata la pornografia:

  • 54,4 % Maschile eterosessuale
  • 44,4 % Tutti
  • 2,2 % Maschile omosessuale
  • 1,1 % Femminile eterosessuale
È stata fornita la possibilità di fornire più di una risposta
  • pubblico maschile eterosessuale (53,3 %),
  • tutti (44,4 %).
  • uomini omosessuali (2,2 %),
  • donne eterosessuali (1,1 %),
  • il pubblico femminile omosessuale, non sembra essere considerato come un pubblico per cui il materiale pornografico possa essere destinato.

Dovrebbe esistere una pornografia diversa per uomini e donne?

  • 70 % NO
  • 27,7 % Sì
  • 2,3 % Nessuna risposta

manca una parità nell’atto sessuale,

presenza di una violenza nei riguardi del femminile

la donna dovrebbe essere rappresentata come meno passiva e sottomessa ai desideri dell’uomo,

differenza nel modo in cui vengono raccontate e inscenate le storie,

cambiano le modalità con cui si fa sesso,

una persona è a conoscenza della pornografia al femminile.

Predisposizione a guardare filmati pornografici se fossero presenti caratteristiche al femminile

  • presenza di maggior realismo nelle storie (43,3 %),
  • presenza di una trama (42,2 %),
  • presenza di sentimenti (41,1 %).
I dati del campione totale non fanno differenza nella suddivisione di genere.

CONCLUSIONI

Bassa soddisfazione del materiale pornografico mainstream:

(abbastanza 24,4 %; poca 22,2 %; nessuna18,8 %).

Pornografia pensata per: pubblico maschile eterosessuale (54,4 %),

il 70% non ritiene che sia necessario operare una distinzione tra materiale pornografico che sia indirizzato agli uomini, ed uno che sia indirizzato alle donne.

Viene quindi confermata l’ipotesi per cui non si ritiene che possa esistere una tipologia di pornografia differente a seconda del genere di appartenenza ma le caratteristiche preferibili rientrano in quelle definite femminili, queste caratteristiche non sono state selezionate solo dalle donne, ma anche dagli uomini, la presenza di realismo è la caratteristica più richiesta sia dagli uomini che dalle donne. Le caratteristiche definite “femminili” della pornografia, possono essere ascrivibili anche al genere maschile, e da considerarsi quindi, come indicatrici di un bisogno di “realismo”, che va al di là delle appartenenze di genere?

Master in Sessuologia Clinica

Pornografia “al femminile” autori:

Dott. Stefano Caruson, Dott.ssa Alessandra Chiurazzi

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