La frequenza sempre crescente di separazioni e divorzi nella società contemporanea pone in primo piano l’importante questione del mantenimento dei figli. La Costituzione Italiana, all‘articolo 30, conferisce ai genitori il dovere e il diritto di mantenere, istruire ed educare i figli, anche quando la nascita avvenga al di fuori del vincolo matrimoniale. Tuttavia, questa affermazione di principio si scontra spesso con la realtà emotiva e legale complessa che le coppie separate devono affrontare.
“E’ dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio”
Separazione e divorzio sono piuttosto frequenti al giorno d’oggi, ma ovviamente nessuna coppia spera di doversi ritrovare un giorno a vivere questa delicata situazione.
Una nuova condizione sociale nella quale sentimenti e risentimenti fanno si scontrano per cercare di identificare quale possa essere il miglior futuro economico-sociale per entrambi.
La nuova condizione sociale che si crea in seguito a una separazione è caratterizzata dalla necessità di bilanciare sentimenti e risentimenti, cercando di identificare il miglior percorso futuro economico-sociale per entrambi i coniugi. La situazione si complica ulteriormente quando sono presenti figli all’interno della coppia, poiché indipendentemente dalla qualità dei rapporti intercorrenti tra i genitori, vi è sempre una parte maggiormente lesa in termini emozionali: i figli.
La tutela dei diritti e degli interessi futuri dei figli diventa, quindi, una priorità fondamentale per garantire un futuro dignitoso e, nella misura del possibile, sereno. Questa tutela si articola attraverso obblighi di legge ben definiti che i genitori devono rispettare per assicurare il benessere dei propri figli.
Esistono due forme principali di mantenimento: quello diretto e quello indiretto. Il mantenimento diretto si riferisce al sostentamento quotidiano fornito dal genitore con il quale i figli vivono, mentre il mantenimento indiretto avviene attraverso un assegno familiare finalizzato a coprire le esigenze ordinarie dei figli.
Il processo di determinazione dell’assegno di mantenimento figli è complesso e tiene conto di vari parametri stabiliti dal Giudice. L’età del figlio, il reddito del coniuge, e la presenza di beni e patrimoni sono elementi determinanti per stabilire l’importo adeguato. L’obiettivo ultimo è garantire la copertura delle spese essenziali, tra cui alimenti, vestiario, istruzione e assistenza sanitaria.
La mancata adesione agli obblighi di mantenimento può comportare conseguenze gravi, inclusa la possibilità di decadenza della potestà genitoriale. Tuttavia, è auspicabile che i genitori agiscano con buon senso, collaborando per offrire la migliore situazione possibile per i propri figli.
Le cose si fanno certamente più delicate quando sono presenti dei figli all’interno della coppia; indipendentemente dallo stato di ‘buoni rapporti’ che possono intercorrere nella coppia pur separandosi, esiste sempre una parte maggiormente lesa in termini emozionali, perchè passiva nelle decisioni, e quella parte la vivono sicuramente i figli.
In un contesto di separazione e divorzio, la questione del mantenimento dei figli richiede una riflessione approfondita e responsabile da parte di entrambi i genitori. Garantire il benessere e il futuro dei figli dovrebbe essere l’obiettivo primario, in conformità con la Costituzione Italiana e le leggi vigenti che tutelano i diritti dei più vulnerabili nelle dinamiche familiari sempre più complesse della società contemporanea.